Alza la Canna!

La foto sopra è di un bel Cavedanozzo che mi ha fatto dannare ma come dice il titolo "Alza la Canna!", ed è tutto quello che c'è da sapere quando si incoccia in un Cavedano esagerato con un'attrezzatura al limite. Una fissa di 5 mt precisa per lo striscetto largo poco più di 10 mt con vetta sdoppiata, madre dello 0,10, finale Mimetix 0,08. Montatura decisamente a Brunellante con un sughero stiloso 4x12. Pesco al colpo in corrente su poco fondale, circa 60/80 cm, con il bigattino ad un centimetro dal fondo sulla spruzzolata di dieci bachi. Si parte! Colpo dopo colpo, cavedano dopo cavedano, qualche barbetto ... ad un tratto inciampo in questo della foto soprastante ed è subito lotta.

In testa una sola cosa ... "alza la canna, alza la canna, tienila alta!", ed è così che ho portato a riva il bestione. Due o tre volte la lenza dalla tensione ha tirato un fischio col vento che mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle ma con il pensiero di strappare sono andato avanti ed ecco il risultato! Ce l'ho fatta!

Questa della canna alta mi è venuta dopo aver perso qualche pesce di taglia. Di abitudine avevo il vizio, per non far andare il pesce troppo vicino alla sponda opposta, di piegare la canna ed è qui lo sbaglio! Se tu tiri da un lato lui con tutta la forza tira nell'altro e non lo fermi. Tirandolo in alto lui non può altro che fermarsi, e se non troppo sproporzionato alla tua attrezzatura, aggallare facilmente. Per stazze grosse il pesce rimane fermo e va lavorato ben bene con il rischio che si slami o che si pieghi l'amo.

Ho rischiato molto anche per l'amo che avevo scelto, un n°22 troppo fine, adatto a posti ampi senza ostacoli dove puoi combattere il pesce senza doverlo manovrare, infatti poco dopo ho perso un pesce, dovendolo forzare al di là della sponda opposta prima di un albero sommerso l'amo si è piegato. Per la tensione su un finale fluorocarbon che regge quasi un Kilo c'è bisogno di un amo strong come questi:

una via di mezzo tra gli ultra light penetrantissimi quasi barbless ed i forgiati nerboluti con tanto di ardiglione evidente da tiro alla fune.

Gli ultimi sono necessari quando si tratta di pesci oltre i 2 Kilogrammi di peso e che vanno manovrati onde evitare di perderli in una tana, tra il fondale oppure semplicemente giù per la corrente senza poterli fermare.

In questi casi, no fissa con vetta sdoppiata, no vetta ad elastico ma entra in gioco la Barbarina.

Tornando alla pesca con la fissa a vetta sdoppiata, in strisci stretti e poco profondi è fondamentale usare la lenza giusta in base a tutto, in fiumi come il Bisenzio si può incocciare facilmente in pesci sopra il Kilo e si può partire con un finale dello 0,08 e un sughero 4x10 a bassa idrometria, mentre salendo di volume d'acqua si sale gradualmente e si passa ad un finale dello 0,10 ed un sughero 4x14, tutto questo sempre per cercare di somigliare sempre più alla calata dei nostri bigattini in pastura ed incrementare la possibilità di salpare pesci più grossi. Per cercare i Barbi in forti correnti possiamo filtrare la razzolata usando una piccola sonda da fondo appesa ad un pallino della lenza oppure ancor meglio della plastilina o dello stucco applicata alla lenza (vedi metodo Ray Walton) così che il bigattino navighi e sosti a tratti perfettamente tra i sassi del fondale insieme ai nostri bachi incollati.

Per la pesca superiore, ovvero con la Barbarina, finali dallo 0,10 in su ed ami forgiati in strisci di larghezza oltre i 20 metri sono ancora in gara per riuscire a salpare un pezzo grosso, per ora ne ho persi 10 che mi hanno fatto capire come costruire la lenza adatta, due strappati, due ami piegati, ed uno tenuto per qualche minuto ed intravisto ... si parla di Cavedani di ben Oltre i due Kilogrammi come questo di seguito preso in Magra col fiocchino e la lenza a muggini, cliccando sulla foto potete vedere il video della pescata:

In attesa dell'arrivo del primo pezzo da prendere con la Brunellante Super Strong ...

 

Un Saluto da Djok@!

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