Badia 2.0

Trovato l'inghippo va snodato ed oggi andava fatto, un colpo a destra ed uno a sinistra si raddrizza il tiro e si evita anche di lasciar piercing in bocca ai pesci, anzi, dobbiamo iniziare a toglierli questi ami dalla bocca dei pesci e così nasce l'upgrade anche per la lenza Brunellante in particolar modo specifica per la Badia e per tutti i posti con rischi di abbocco in spot difficili (scogli, anfratti, rami, tronchi sommersi e pesci enormi!). Se noi peschiamo con i bigattini usando una lenza con un monofilo neutro dello 0,16mm/0,18mm in acque chiare nessuno penserebbe mai di prendere uno di quei bei furbacchioni di cavedani così diffidenti ... quante volte d'estate li vediamo vagare a galla a mangiarsi una manciata di bigattini in calata ad uno ad uno ... e come quasi sempre l'unico che non beccheranno sarà il nostro. Pur usando peli fluorocarbon dello 0,06mm ed ami del n.26 non è scontato di prenderne uno. Oggi ho beccato due bei cavedani, uno dietro l'altro, con il pelo dello 0,16mm neutro ed un amo del n.18, dopo aver a sua volta slamato precedentemente due bei pezzi (in una pescaia è facile non veder più una beccata per aver perso due bei pezzi). La lenza prima di tutto è con filo diretto senza finali, un sughero di misura 4x10, un amo robusto modello Carpline, un fondo aumentato di 40cm in più del fondale su cui andremo a pasturare, ed una scalatura di pallini del n.12 disposti come ci insegna la lenza Brunellante. Innesco con tre bigattini, i primi due appuntati di lato, un pezzetto di cotone e l'ultimo appuntato di coda. La nostra esca calerà e procederà molto naturalmente con la corrente e nelle mollaie  ispezionando bene bene il fondo, fermandosi e ruzzolando continuamente. Sarà nostro il compito di seguire il sughero con la vetta della canna sostenendolo agli affondamenti e facendolo così proseguire con la lenza nel senso della corrente, se c'è, altrimenti rimarrà adagiata sul fondo, come farebbe una qualsiasi cosa affondata in acque ferme. Per rendere naturale il moto dell'esca dobbiamo quindi inseguire l'esca stessa creandole il minimo attrito con tutto il nostro paranco (canna, filo, piombi, sughero, amo), come se stesse vagando da sola trasportata dall'acqua.

Se riusciamo abbiamo fatto Bingo e i pesci non si accorgeranno mai che dietro a tutto questo marchingegno ci siamo noi fino a che ... non inizieranno a lottare per liberarsi ... e poi li rilasceremo noi, con il piacere di averli fregati, magari, cercando di riuscire sempre più a non strapparli!

••• note tecniche •••

Per questo upgrade ho usato una canna di 5,70 mt fissa montata a Spring Double Total ma sono convinto che con questo tipo di lenza il pesce è più gestibile usando una canna più corta. Facendo conto che in massima tensione con un filo robusto come lo 0,16mm l'allungamento dell'elastico potrebbe essere oltre ad una volta la lunghezza della canna con massima tensione, quindi facendo un esempio, in una pescaia come la Badia con un raggio di azione di circa 160° abbondanti ed una lunghezza di raggio di circa 10 metri una SDT da 3,70mt avrebbe un allungamento massimo di circa 12 metri compresa la lenza quindi è perfetta. La SDT di oggi di 5,70mt raggiungerebbe oltre i 18 metri di allungamento infatti è risultata ingestibile con l'ultimo pesce, una Carpa Reina di circa 3/4 Kg, che non son riuscito a manovrare non potendo sfruttare al massimo la tensione della lenza per trascinarla verso riva e tenercela! ... è ripartita sotto i massi lungo la riva destra e dai dai è riuscita ad incagliarsi con la lenza ad un rametto ancorato sul fondo in prossimità dell'amo, era così stanca ed il rametto così elastico che è rimasta li per qualche minuto, poi forzando un po' di più sono riuscito a strappare il filo al ramo. Mi dispiace del piercing, anche se so che un amo di misura del 18 sul labbro ha vita breve! ... termine di poco vien perso.

••• conclusioni •••

La lenza è stata testata, la canna calcolata per lo spot, la prossima volta il risultato dovrà essere più che ottimo! Senza strappi!  Non vedo l'ora ...


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