Il primo Barbo in Razzolata del 2021 ( a cavallo della zona rossa )

Tutto inizia dalla zona arancione, in Toscana, vedo uno spiraglio il sabato sera di possibilità per una domenica all'insegna della pesca, schiacciato tra la domenica mattina del non so dove andare a comprare i bachi e il lunedì di zona rossa pompato dal principiare di una stagione primaverile parecchio invitante, allorché mi precipito da Nicco al Nencini e mi faccio preparare 4 sacchetti da 800gr l'uno di bigattini. Domenica mattina finito gli ultimi impegni alle 11:30 parto e vo! Naturalmente trovo il Viadotto dell'Indiano chiuso quindi borda si fa il giro da Ponte alla Vittoria, premettendo che non vedevo l'ora di ributtarmi sotto la Pescaia dell'Isolotto dopo il crollo come prova di pesca al cambiamento di uno spot già familiare, non ho tirato nemmeno un moccolo.

Arrivo sul posto, lato Isolotto, entro nella via dell'Isolotto che costeggia l'Arno e parcheggio lungo strada in prossimità dell'accesso sulla sponda, adesso tutta la Pescaia è transennata dal cantiere di rifacimento. Mi metto gli waders, prendo bachi, canna e guadino gommato e rotolo giù dal dirupo con una voglia di pescare come se non ci fosse un domani. Questa è stata una domenica che mi son vissuto proprio come se non ci fosse un domani. Arrivo sulla sponda risalendo verso la pescaia e mi fermo allo spot. Nessuno a destra, nessuno a sinistra e davanti a me le Cascine che pullulavano di famiglie, giovani che suonavano la chitarra, sdraiati al sole, bimbi che vagavano su e giù dall'altra sponda come se non avessero mai viso l'acqua, gasati ed attratti da tutto.

Alle 12:30 mi metto a sbacare, entro in acqua fin ai ginocchi e ... un freddo, era marmata. Non vi si teneva la mano. Ok, gambe in freeser e giù a fiondare bachi sempre c.n.c.f.u.d. Passano 4 ore tra pause causa congelamento arti inferiori, mandarini e sorsi d'acqua che davanti a me si riempie di gente, attentissima, tutti rispettosi, ognuno con con i propri congiunti, tutti a distanza e con mascherine, bravi, e con una voglia matta di godersi l'unica splendida giornata di zona arancione, anche loro c.n.c.f.u.d. Ed io ero contentissimo anche se non prendevo una sega, continuavo a buttare i bachi in corrente ( ero diventato un atleta, lancio, razzolata di 10 secondi, recupero, fiondata e rilancio per diverse ore di pesca ho rasentato le 500 razzolate tanto che ho un livido sull'avambraccio sinistro dove nel momento della fiondata poggio violentemente la 7 metri ), e mentre pescavo anche di fronte a me, dall'altra parte dell'Arno tutti i bambini si divertivano come me, chi urlava e cercava i gamberi, chi pescava con la vetta della cannina portata dal babbo in acqua, chi lanciava i sassi in acqua con violenza e tutti insieme, me compreso, per sfogarsi da questa nostra situazione di prigionia nella domenica del c.n.c.f.u.d.! Era lei, si, l'avevamo battezzata così senza volerlo e senza dirci nulla.

In queste 5 ore di pesca senza risultati ho avuto anche il piacere di rilassarmi tra una razzolata e l'altra approfittando di quel che l'Arno può offrirti, come una bella camera d'aria di una ruota di un'automobile, pulita e lavata da cui ne possiamo ricavare diversi elastici resistenti, un bel pezzo di tubo corrugato dell' 80 ad occhio che per questo ci vuol Matte (Prezzemolo) che dovrebbe  incominciare a ritornare un pò a pesca con me (Cicoria). Il tubo corrugato per chi fosse interessato è sempre lì. Durante il pomeriggio, e me l'aspettavo, ho anche rotto l'elastico a 3 cm dall'apicale in vetta, mi è praticamente rimasto in mano senza sollecitazioni avverse, perplesso ho pensato per 


pochi secondi ... vedi, certo potevo cambiarlo, ce l'ho anche nuovo a casa, è due anni che l'ho montato, so benissimo che è finito, sfibrato ed irrigidito dal tempo, e se beccavo un pesce e rompevo col pesce in canna? Sai che moccoli ... poi vista la domenica primaverile, tutti che si divertivano davanti a me ho lasciato perdere, ho tolto altri 2 cm dalla rottura, l'ho reinnestato al volo e via son ripartito a razzolare incurante delle condizioni dell'attrezzatura.

Pian piano che passava il tempo la riva lato Cascine era diventata uno spettacolo, tutti che se la godevano alla grande, io nel mezzo all'Arno e dietro di me babbo e figlio che razzolavano, come avevo fatto io, alla ricerca di qualche simpatico ed utile ritrovamento. Ma attenzione, dalle ore 16 in poi l'acqua magicamente cala un attimo e si intiepidisce, diciamo che si riesce a stare senza la necessità di uscire a far riprendere vita alle gambe. Continuo a sbacare sempre a ritmo costante e quindi senza pause fino a che arrivo all'ultimo sacco di bachi, ma che dico, senza accorgermene a più di metà sacchetto, ma ero preso dalla pazienza e dalla speranza di poter incocciar ... eccolo! E si pianta davanti a me, l'elastico marcino e sfibrato si tende e mi si piglia uno strizzone. Ok, adesso son cazzi, elastico marcio con pesce in canna non posso rischiare, conoscendo bene il limite di un 1,40 mm ibrido ma anche i pregi non era poi certo il nylon dello 0,14 mm che mi preoccupava! Ho pensato addirittura, e non sto scherzando, se vedevo la mal parata di intrecciare al volo il nylon sulla vetta isolando l'elastico! Quindi? L'ho inseguito tenendo sempre l'elastico teso al 50% e via così ... io che vagavo lungo il correntone seguendo il baffone che si fermava e ripartiva, risaliva e riscendeva, avevo creato interesse davanti a me e dietro di me babbo e figlio che mi seguivano curiosi di sapere, tutti curiosi di vedere se fossi stato capace a prendere un pesce, e come dargli torto, mi cacavo addosso col pensiero dell'elastico marcio. 

Dai, picchia e mena dopo 10 minuti il baffone si schioda da dietro il frullio d'acqua di un masso affiorante e stanco pure lui accenna ad aggallare, ne approfitto così mi metto a valle sotto di lui e lo attendo col guadino gommato a mo' di tennista. Ecco che aggalla e lo indirizzo in bocca alla rete. Tac, tutto va liscio, tiro su il baffone e scatta l'ovazione, mi parte uno "wow" di stomaco, bello ero contento a bestia per tutto. Ero contento, del primo barbo del 2021 preso in un contesto di leggerezza racchiuso in un mondo sotto pressione, dei bambini di fronte a me che tiravano i sassi e spingevano il pesce alla riva opposta dove razzolavo, della pescaia che non è crollata ulteriormente mentre ero sotto di lei, della primavera, del sole. Eccolo qua!

Ed appena portato a riva nel guadino babbo e figlio si avvicinano a me commentando l'accaduto, contenti di quel pescione preso, e mi sono spezzato nel mezzo quando il babbo diceva al figlio vedi, il signore lo sta rilasciando perché sicuramente avrà il freezer pieno! Piangevo dentro di me, ma che bello, naturalmente in quel tratto il pescato manco si può trattenere in nassa e va reimmesso subito. Vi lascio tre spezzoni di video del missile con i baffi che mi ha fatto soffrire e godere, voilà! Tutto vostro